Intervista al dottor Marco Montagnini, osteopata e chinesiologo consulente del Poliambulatorio POLIS
Abbiamo incontrato il dottor Marco Montagnini, osteopata e chinesiologo consulente del Poliambulatorio POLIS, per conoscere finalità e metodiche terapeutiche dell’osteopatia.
Che cos’è l’osteopatia?
L’osteopatia è una terapia manuale, non invasiva, complementare alla medicina classica. Tale metodica tratta le varie patologie studiando l’individuo nel suo complesso. Non si accontenta di risolvere il sintomo, ma va alla ricerca della causa di ogni sofferenza che può trovare la sua localizzazione anche in un’altra zona rispetto a quella del dolore riferito. L’intento terapeutico è quello di riequilibrare struttura, funzione e postura individuando e recuperando ogni limitazioni di mobilità.
L’osteopatia ci porta, quindi, a riscoprire che la qualità del movimento nelle sue innumerevoli sfaccettature rispecchia la qualità della vita e della salute.
Una postura scorretta, i postumi di un trauma o di una malattia generano conseguenze che, attraverso una riduzione di mobilità, divengono responsabili di un aggravio funzionale (cioè di un sovraccarico). La restrizione di movimento influenza la fisiologia del tessuto, spesso provocando danni significativi e l’organismo risponde con adattamenti compensatori che, nel tempo, possono predisporre all’insorgenza di vere e proprie malattie. L’osteopata interviene manualmente, ricercando e correggendo le restrizioni di mobilità e gli squilibri posturali, utilizzando tecniche dolci e mirate. La mobilità recuperata si traduce in uno stimolo riorganizzativo nella distribuzione delle sollecitazioni meccaniche; ne consegue una riduzione degli stress articolari, minor fatica e maggior durata della struttura.
L’analisi funzionale, il percorso metodologico deduttivo e la strategia di trattamento sono i tre passaggi base dell’attività dell’osteopata.
Esatto. L’osteopata, tramite l’utilizzo esclusivo delle mani, analizza la mobilità complessiva del corpo e quella più specifica delle sue singole parti, in particolare quella dell’apparato muscolo-scheletrico. Individua le condizioni nelle quali si deducono particolari restrizioni dei movimenti fisiologici e, avvalendosi di una propria metodologia, pianifica e attua un percorso di trattamento mirato al loro ripristino in un ottica di riequilibrio funzionale e non solo sintomatico.
Quali sono le indicazioni al trattamento osteopatico? Ci sono restrizioni relative all’età?
Il trattamento osteopatico è indicato per tutte le fasce di età ed ha molteplici indicazioni per il suo utilizzo, tra cui:
-disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico: cervicalgia, torcicollo, colpo di frusta, dorsalgia, lombalgia, colpo della strega, sciatalgia, pubalgia, tendiniti, distorsioni ed esiti di fratture;
-disturbi cranio-facciali: cefalee, emicranie, sinusiti;
-disturbi dell’apparato occlusale e dell’articolazione temporo-mandibolare: in collaborazione con il dentista e l’ortodonzista per il trattamento di disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare e bruxismo;
-disturbi viscerali di tipo funzionale: reflusso gastro-esofageo, turbe digestive, colon irritabile, disturbi del ciclo mestruale, patologia emorroidaria;
-sequele post operatorie: l’osteopatia, in affiancamento alla chirurgia e alla fisioterapia nell’iter riabilitativo, può accelerare i tempi di recupero e favorire un miglior risultato finale. Trova indicazione nel trattamento di cicatrici, aderenze post-chirurgiche e drenaggio degli edemi.
Da tali indicazioni emerge come l’osteopatia offre un vasto campo di applicazioni integrabile a quello di altre figure professionali operanti in ambito socio-sanitario.
Infatti, nella sua pratica professionale l’osteopata auspica e ricerca un approccio multidisciplinare che si avvale della cooperazione di altre figure sanitarie. È da sottolineare come la raccolta dei dati inerenti la storia personale e clinica del soggetto non miri a una conclusione diagnostica, di naturale pertinenza medica, bensì a delineare un corretto inquadramento funzionale che permetta l’esclusione di quelle condizioni che rappresentano una controindicazione assoluta al trattamento osteopatico.